Il maestoso ingresso della Grotta di Pertosa.Speleologia

Le Grotte di Pertosa rappresentano una delle maggiori risorgenti carsiche dei Monti Alburni, restituendo a giorno un torrente sotterraneo con una portata variabile tra 350 e 600 l/sec a seconda delle stagioni. Esse si sviluppano per 3 km complessivi attraverso ambienti di spettacolare bellezza, alcuni dei quali fortemente concrezionati. Il cuore della cavità è impostato su tre condotte sub-parallele, da Nord a Sud note come Ramo turistico, Ramo speleologico e Ramo della sorgente. Quest’ultimo costituisce la parte di grotta meglio conservata e che finora ha risentito meno del forte impatto umano, dovuto all’apertura al pubblico del Ramo turistico sin dagli anni Trenta del Novecento. Completamente allagato, si risale contro corrente fino al cosiddetto “sifone a polla”, da cui le acque che attraversano poi l’intera cavità sgorgano dando l’impressione di ribollire.

Archeologia

La cavità custodisce uno dei giacimenti archeologici più importanti dell’Italia meridionale, scoperto e indagato preliminarmente già a fine dell’Ottocento. La sua completa sommersione per la costruzione di una diga all’ingresso della grotta, eretta per fini di sfruttamento idroelettrico delle acque sotterranee, ha bloccato le ricerche fino al 2004, allorché sono state avviate nuove indagini. L’arco di frequentazione umana del sito è enorme e si estende dal Paleolitico medio sino al medioevo, toccando molte fasi pre-protostoriche e una di età ellenistico-romana. Di particolare interesse la presenza, nell’ampia antegrotta, di un duplice livello palafitticolo inquadrabile nella media-tarda età del Bronzo, rappresentante un unicum europeo. Abbondantissimi i reperti restituiti dalla cavità (manufatti in pietra, osso, ceramica, metallo, etc.) attualmente conservati in diverse sedi museali italiane (Roma, Napoli, Salerno, Pertosa).

Collaborazioni

Le ricerche sono condotte in collaborazione con:

  • Fondazione MIdA – Musei Integrati dell’Ambiente (Pertosa)
  • Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno Avellino Benevento e Caserta
  • Università degli Studi di Bari Aldo Moro
  • Università del Salento
  • Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”

Galleria fotografica

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Bibliografia scaricabile

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