Enzo dei Medici nasce nel 1913 a Sebenico (Dalmazia, attuale Croazia) e dopo la I Guerra Mondiale si trasferisce a Zara. Appassionato sin da ragazzo di ogni aspetto del mondo naturale, viene in contatto, a soli 15 anni, col Prof. Giuseppe Müller, all’epoca direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste ed entomologo di fama europea. Al seguito del Prof. Müller, Enzo dei Medici avrà i suoi primi contatti con le cavità naturali, luoghi privilegiati per il reperimento e la cattura di vari tipi di insetti. Per vivere quanto più possibile a contatto con la natura, egli consegue dapprima la laurea in Scienze Agrarie e, subito dopo, quella in Scienze Forestali. È proprio quest’ultimo titolo a portare il dei Medici in Calabria, dove viene inviato in qualità di Ispettore nell’ambito della Milizia Nazionale Forestale. Egli ne è felice anche per un altro motivo: gli è stato affidato il compito di reperire e segnalare acque sotterranee e risorgenze carsiche in provincia di Cosenza, l’ambito territoriale più ricco di grotte dell’intera Calabria.

Nel corso del triennio 1939-1941 Enzo dei Medici esplora e censisce 128 cavità naturali esistenti nel Nord della regione, ubicate in varie aree del massiccio del Pollino, dei Monti dell’Orsomarso e della Catena Costiera tirrenica. La sua opera è intensa e scrupolosa. Di ognuna di tali grotte lo studioso calcola le principali misure speleometriche, definendo con puntualità la natura geologica dei terreni in cui le cavità si aprono e desumendo tutti i dati utili per l’identificazione geografica degli ingressi sulla cartografia ufficiale dello Stato. Enzo dei Medici è un abile disegnatore: ciò fa sì che egli realizzi puntuali rilevamenti topografici delle cavità visitate, tracciando di ognuna, con stretta aderenza realistica, le peculiarità geomorfologiche osservate. Ma è anche un buon fotografo e, con la fotografia, la documentazione che va pazientemente raccogliendo si arricchisce di un corpus preziosissimo di immagini di luoghi naturali (ingressi di grotte, vedute montane, panoramiche di pareti rocciose lungo la costa, etc.).

Nel 1942 Enzo dei Medici viene trasferito da Cosenza, sede del suo comando di stazione, a Pola in Istria. A riguardo, egli scrive in una sua lettera: “Fu questo per me un momento contemporaneamente di gioia e di rammarico. Di gioia perché mi avvicinavo alla mia Zara e, nello stesso tempo, perché l’Istria era una zona di importanza carsica come poche altre. Di rammarico perché lasciavo incompleto un lavoro interessante ed entusiasmante ed una regione dove avevo conosciuto un ambiente di una cordialità ed ospitalità senza pari”. Il suo censimento delle grotte calabresi termina bruscamente: di speleologia in Calabria si risentirà parlare solo 34 anni più tardi.

NOTA: l’opera esplorativa e documentaria di Enzo dei Medici in Calabria è condensata nel volume Le Grotte della Provincia di Cosenza, edito nel 2003 dal CRS.